Auto a combustione: quante ne circoleranno nel 2050?

Incredibilmente, nonostante la massiccia spinta da parte di governi e case produttrici a passare all’elettrico, tra trent’anni, il 60% dei mezzi continuerà a muoversi con carburanti derivati dal petrolio. Dunque, l’evoluzione verso la mobilità elettrificata potrebbe rivelarsi meno incisiva rispetto alle aspettative e di auto a combustione se ne vedranno ancora tante in giro, anche tra molti anni.

Il sorpasso delle auto elettriche e ibride sulle motorizzazioni a combustione, quindi, un giorno lo vedremo ma sarà più contenuto rispetto alle grandi aspettative del momento. Nonostante l’impegno delle case costruttrici e della filiera automotive e a dispetto delle previsioni di tanti analisti.

L’unica affermazione certa che possiamo fare anzitempo è che, grazie ai mega programmi evolutivi messi in gioco dai big player, incoraggiati e sostenuti dalle massicce politiche di limitazione delle emissioni, il destino in direzione della svolta green si è compiuto.

I carburanti derivati del petrolio resisteranno a lungo

Nel 2050 – l’anno indicato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nell’ultimo discorso sullo stato dell’Unione, carbon neutral – secondo le previsioni sull’incidenza delle auto a zero emissioni messe in rapporto al totale dei veicoli in circolazione, ci sarà una presenza significativa di auto dotate di motori endotermici.

A sorpresa, i motori a combustione non soccomberanno alle auto elettriche, ibride, ibride plug-in e idrogeno. A cambiare sarà solo il rapporto tra vecchi e nuovo. L’unica certezza è che si venderanno sempre più veicoli elettrificati. Entro il 2050, la circolazione nel mondo sarà costituita per almeno due terzi da veicoli con motori alimentati da derivati dal petrolio. Anche se le stime sulle vendite di veicoli elettrici prevedono che siano l’80% del totale, ci ci vorrà ancora tempo perché i motori a combustione perdano il proprio ruolo di protagonisti.

Il totale delle vendite di veicoli a zero emissioni è oggi pari al 2,2%. Si attende che nei prossimi anni possa gradualmente giungere a stabilizzarsi tra il 60% e l’80% del totale delle nuove immatricolazioni. Ci saranno, dunque, sempre maggiori livelli di produzione, accompagnati a un progressivo sviluppo delle tecnologie di accumulo, e vendite di veicoli elettrificati. Compresi i mezzi 100% elettrici a batterie e quelli alimentati a celle di combustibile.

Contestualmente si attende una graduale diminuzione dei costi di approvvigionamento delle materie prime e dei costi di produzione delle batterie agli ioni di litio. Gli esperti prevedono un costo medio per kwh inferiore a 100 dollari, considerato che attualmente si attesta intorno ai 150 dollari per kwh.

Lo scenario futuro

Attualmente sono i governi a sostenere lo sviluppo elettrico con campagne di sensibilizzazione, incentivi agli acquisti e investimenti nello sviluppo di nuove e più efficaci tecnologie. Ma i tempi di turnover fra autoveicoli a combustione e auto elettriche si prevedono lunghi, nonostante i limiti imposti sulle emissioni nell’Unione europea. Si va dalle multe applicate alle case che producono veicoli sulle emissioni di CO2, pari a 95 euro per ogni g/km di CO2 che superi il limite di 95 g/km nella media dei modelli in vendita, ai divieti di circolazione in alcune aree e per alcuni giorni della settimana imposti agli automobilisti. Di sicuro si assisterà a un netto aumento della richiesta di litio e cobalto nei prossimi anni.